Riprendo le fila di un argomento già trattato: il babywearing. In questo post di qualche mese fa ci eravamo concentrati a rispondere ad alcune domande generiche, parlando di cos'è il babywearing e di quanto quest'arte possa aiutare genitori e bambini nella vita di tutti i giorni. Oggi vorrei aggiungere un tocco più personale ed intimo, parlando di sensazioni e di quanto questa tecnica mi abbia permesso di occuparmi di mia figlia, nonostante i miei problemi di vista. Da mamma ipovedente avevo paura di non essere in grado di occuparmi di lei e, più in generale, di "perderla di vista" molto facilmente, anche solo pensandola in un passeggino. Invece la bellezza è proprio questa: non si tratta di vedere il bambino, ma di sentirlo, percepirlo, sincronizzarsi insieme, farsi trasportare da lui , quando invece sei tu a portarlo in giro. Sentire costantemente il suo calore sul tuo petto, quando è piccolo e si addormenta, ma anche quando è un po' più
Siamo Claudio, Eleonora e la piccola Daphne; abitiamo in Germania da alcuni anni. Eleonora è ipovedente, è stata collaboratrice scientifica all'università e ora ha aperto la propria piccola azienda; Claudio è chimico e, concluso da tempo il dottorato, si occupa di analisi ambientali; Daphne è nata a febbraio 2018 ed è sempre allegra! Abbiamo deciso di cercare di vivere leggeri, sia fisicamente che emotivamente, questa bella avventura che è la vita a tre. Seguiteci nel nostro piccolo mondo ;)